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“Poco oltre, dallo stesso lato del Pelmo, ecco la Rocchetta, una cresta di rocce frantumate, simile a spalti merlati in rovina che si affacciano dall’alto di paurosi precipizi su praterie e foreste”
(Amelia B. Edwards; Untrodden Peaks and Unfrequented Valleys, 1872)
Il 26 giugno 2009 le Dolomiti sono state iscritte nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità grazie alla loro bellezza e unicità paesaggistica e all’importanza scientifica a livello geologico e geomorfologico.
"Le Dolomiti sono considerate tra i più bei paesaggi montani del mondo. La loro intrinseca bellezza deriva da una varietà di spettacolari conformazioni verticali - come pinnacoli, guglie e torri – che contrastano con le superfici orizzontali – come cenge, balze e altipiani – e che innalzano bruscamente da estesi depositi di falda detritica e rilievi dolci ed ondulati. La grande diversità di colorazioni è provocata dai contrasti di roccia nuda con i pascoli e le foreste.
Queste montagne s’innalzano in picchi interposti a gole, rimanendo isolati in alcuni luoghi o formando sconfinati panorami in altri. Alcune scogliere rocciose si ergono fino a 1.500 metri e sono fra le più alte pareti calcaree al mondo.
Lo scenario caratteristico delle Dolomiti è divenuto l’archetipo del “paesaggio dolomitico”.
I pionieri della geologia sono stati i primi ad essere catturati dalla bellezza di queste montagne: i loro scritti e le successive opere pittoriche e fotografiche, evidenziano ulteriormente lo straordinario fascino estetico di tutto il bene”
Tratto da : Unesco, Dichiarazione di eccezionale valore universale”
L’emozione visiva è amplificata da un fenomeno natura peculiare di queste montagne, la cosidetta “Enrosadira”.
Durante l’arco della giornata le pareti rocciose, per la specifica struttura e composizione della dolomite, reagiscono in modo spettacolare ed unico ai cambiamenti della luce : cariche di colori caldi (arancio – rosso – viola) all’alba ed al tramonto, mentre il crepuscolo ed il chiaro di luna conferiscono a queste montagne un aspetto freddo ed ultraterreno. Da qui l’appellativo di “Monti Pallidi”.
Inoltre si deve notare che pur non presentando le cime più alte, i ghiacciai più vasti o le aree di wildness più ampie, questa è l’unica regione al mondo in cui le pallide rocce dolomitiche sono associate alle scure rocce vulcanoclastiche.
I nove gruppi dolomitici (sistemi) che compongono questo straordinario “arcipelago fossile” interessano i territori di cinque province (Belluno, Bolzano, Trento, Pordenone, Udine). Un’area di circa 142.000 ettari nella quale si parlano quattro lingue differenti ed ufficialmente riconosciute (italiano, tedesco, ladino e friulano).
I nove gruppi dolomitici sono :
1) Pelmo – Croda da Lago
2) Marmolada
3) Pale di San Martino – San Lucano – Dolomiti Bellunesi
4) Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave
5) Dolomiti Settentrionali
6) Puez Odle
7) Sciliar, Catinaccio, Latemar
8) Rio delle Foglie/Bletterbach
9) Dolomiti di Brenta.
I primi cinque sistemi, o parte di essi, ricadono nella provincia di Belluno.